Quanto è l’IVA sulle inferriate? Entra e scoprilo
Con la legge di bilancio 2022 i bonus riguardanti i lavori in casa sono stati prorogati.
Questo significa che, per tutto il 2022, è possibile utilizzare:
- il bonus ristrutturazione;
- l’Ecobonus per la riqualificazione energetica;
- il sisma bonus per la riduzione del rischio sismico;
- il bonus mobili per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici;
- il bonus verde per il rifacimento dei giardini e terrazzi;
- il bonus caldaia e stufa a pellet, con un incremento della percentuale di risparmio dal 50 al 65% della spesa effettuata.
E per quanto concerne le inferriate?
Vediamo se e a quale bonus è possibile accedere cambiando/installando le grate di sicurezza, e quanto è l’IVA sulle inferriate…
Indice
- 1. Inferriate e bonus ristrutturazione
- 2. Sconto in fattura del 50% per le inferriate
- 3. Iva inferriate: come viene calcolata in fattura?
Inferriate e bonus ristrutturazione
L’acquisto e la sostituzione delle inferriate di sicurezza rientra nel bonus ristrutturazione. Questo, anche per il 2022, permette di detrarre il 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 96.000 euro per singola unità immobiliare.
Il rimborso annuo sarà pari al 10% dell’importo detraibile, per la durata di un decennio.
Per ottenere la detrazione fiscale ai fini IRPEF, è sufficiente compilare il modello “730”, indicando la cifra del totale pagato con bonifico per detrazione lavori di ristrutturazione.
A proposito del bonifico (bancario o postale, effettuato de visu oppure in modalità telematica), è necessario si tratti di bonifico parlante.
Vale a dire che riporti:
- causale del versamento, dunque “RISTRUTTURAZIONE”, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986);
- codice fiscale del beneficiario della detrazione (qualora fossero più di uno, devono essere riportati i codici fiscali di tutti gli interessati);
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Il bonifico parlante è l’unico strumento di pagamento consentito: assegni e carte di credito NON permettono di usufruire dei benefici fiscali. E’ necessaria molta attenzione durante la compilazione, qualsiasi inesattezza o imprecisione potrebbe causare la perdita delle detrazioni. Così come è fondamentale conservare la contabile del bonifico, utile soprattutto in caso di controllo incrociato.
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti.
Nello specifico, non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese.
Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita (compromesso), l’acquirente dell’immobile ha diritto all’agevolazione se:
- è stato immesso nel possesso dell’immobile;
- esegue gli interventi a proprio carico;
- è stato registrato il compromesso entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui si fa valere la detrazione.
Può richiedere la detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati.
RISORSA DI APPROFONDIMENTO
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Sconto in fattura del 50% per le inferriate
Fin qui si è detto della detrazione fiscale ai fini IRPEF.
E se invece si volesse cedere il credito e di conseguenza avere uno sconto immediato in fattura, sarebbe possibile farlo installando delle grate di sicurezza?
La legge distingue due generi di intervento:
- per singola unità abitativa: in questo caso è necessario un titolo abilitativo (CIL, CILA, SCIA, DIA), e la sostituzione/installazione deve rientrare in un importante intervento di ristrutturazione (tra l’altro, le inferriate devono costituire parte minoritaria dell’opera);
- su parti comuni: in base alla normativa vigente l’operazione accede allo sconto in fattura e alla cessione del credito.
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Iva inferriate: come viene calcolata in fattura?
Acquistare inferriate significa mettere in sicurezza la propria abitazione.
Lo Stato, a tal proposito, permette solo agli interventi su fabbricati ad uso prevalente privato di usufruire di un’agevolazione fiscale che corrisponde ad un risparmio sull’IVA da pagare durante il loro acquisto.
Ma bisogna fare dei distinguo, e sicuramente attraverso degli esempi risulterà più semplice.
Ipotizziamo che il Signor Rossi paghi 10.000 euro così ripartiti:
- 6.000 euro per gli infissi;
- 2.000 euro per le inferriate;
- 2.000 euro per la manodopera.
L’IVA agevolata al 10% si applicherà su manodopera e inferriate (quindi 2.000 + 2.000 = 4.000) e sull’imponibile degli infissi fino allo stesso importo di manodopera e inferriate (quindi altri 4.000).
Per cui, su 8.000 euro l’IVA sarà calcolata al 10%, e sui restanti 2.000 sarà al 22%.
Questo perché la CIRCOLARE N.15/E puntualizza che le inferriate non hanno
“autonomia funzionale rispetto agli infissi esterni e/o interni dell’abitazione… ma sono ricomprese nel valore della prestazione di servizio soggetta ad IVA con applicazione dell’aliquota nella misura del 10 per cento.”
Nota bene: è possibile ottenere l’applicazione dell’IVA agevolata 10% SOLO per le fornitura comprensive di posa in opera, per cui solo acquistando le inferriate unitamente al servizio di posa in opera (ad esempio rivolgendosi direttamente ad un installatore affiliato).
Facciamo un altro esempio.
Il Signor Bianchi ha in corso una ristrutturazione edilizia (manutenzione straordinaria con regolare denuncia di inizio attività). Può richiedere l’IVA ridotta al 10% presentando prima dell’acquisto delle inferriate una dichiarazione scritta. Tuttavia, se l’immobile che sta restaurando figura come prima casa ha diritto all’IVA agevolata al 4%.
L’agevolazione è prevista sia in caso di sostituzione che in caso di nuova installazione, anche per acquisto del bene senza installazione (sono esclusi però i semilavorati, vale a dire barre e componenti sfusi per grate).
In particolare, gli interventi edilizi “agevolati” per i quali è prevista l’applicazione dell’aliquota al 4% comprendono:
- nuove costruzioni non di lusso qualora il committente abbia i requisiti di prima casa;
- lavori di ampliamento per casa non di lusso sempreché il committente possieda i requisiti “prima casa”;
- completamento costruzione casa non di lusso – se il committente possiede i requisiti “prima casa”;
- costruzioni fabbricati rurali ad uso abitativo (se ricorrono le condizioni previste da art. 9, D.L. 557/1993);
- costruzione casa non di lusso, se il committente è un’impresa che effettua la costruzione per la successiva vendita.
L’acquirente deve rilasciare una dichiarazione di responsabilità circa l’utilizzo dei beni finiti stessi, alla quale è opportuno allegare anche la fotocopia del titolo abilitativo necessario ad effettuare l’intervento edilizio (DIA, SCIA, Comunicazione Inizio Attività o Permesso di costruire).
Basterà quindi che ci comunichiate in fase di preventivo per l’installazione delle grate, se si tratta di intervento sulla prima casa o meno, e noi calcoleremo anche l’esatta aliquota dell’IVA sulle inferriate.
In questo modo la nostra stima di costo sarà ancora più veritiera…
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